Bio

Francesco Maria Saporito (classe 2002), intraprende gli studi di chitarra classica all’età di sette anni,e qualche anno dopo, accede al Conservatorio Pietro Mascagni di Livorno. Nel contempo inizia a suonare il pianoforte e ne viene rapito. Insieme ai brani classici, si immerge nel vasto e variegato mondo del Jazz, trovando appunto con il pianoforte, il modo per scoprire e sviluppare le proprie doti di musicalità e di improvvisazione.

Nonostante la giovane età, comincia a comporre propri brani, ed a presentare suoi concerti Jazz. Si è esibito varie volte in piano solo, in duo, in trio, ed in quartet sia presso il Circolo dell’Opera Galliano Masini di Livorno, che in altre occasioni, come le edizioni di Estate a Villa Trossi di Livorno 2016 e 2017, che lo hanno visto solista ed in duo. Suona spesso in vari locali, tra i quali il The Loft di Cascina e il Magrì di Livorno. Nell’aprile 2018 ha partecipato al Jazz Appreciation Month in Livorno suonando in quartetto con la partecipazione del sassofonista Beppe Scardino. Durante l’estate 2018 si è esibito presso l’Accademia Navale di Livorno nella prestigiosa occasione del MAK P 100, suonando come solista ed in trio. Nel mese di Agosto ha partecipato alla manifestazione livornese “Effetto Venezia”, suonando nella sede del Mercato Delle Vettovaglie in quartetto affiancato dal trombettista Luca Marianini.

Nel settembre 2018, ha partecipato al seminario di perfezionamento musicale “Kind of Blue” a Siena, presso l’Accademia del Jazz, vincendo la borsa di studio ed esibendosi al saggio finale in quartet + voce.
Nell’ottobre 2018 ha partecipato alla seconda edizione del Premio Pino Massara (presso l’audutorium del conservatorio Bocherini di Lucca), vincendo il primo premio per la categoria composizioni Jazz.
Dal settembre 2018, fa parte della Jazz Lab Band della città di Livorno, diretta da Beppe Scardino.

Nella primavera 2019 pubblica il suo primo album “The blue sky never fails“ per l’etichetta Vinile produzioni musicali

The Blue Sky Never Fails

Per questo suo primo disco, Francesco ha composto sette brani che rappresentano per lui, una sorta di messaggio di speranza: Il cielo blù non manca mai (the blue sky never fails), titolo dell’album e del primo brano è “l’inno” di questo lavoro musicale. Spesso viviamo nel “buio” dei nostri tempi, senza capire che sopra di noi, il cielo blù non manca mai. Con questo filo conduttore, si susseguono gli altri brani, quasi ad indicare una via per la “libertà”, con un percorso ascendente, fino all’ultimo brano (freedom), dove il concetto di questa libertà raggiunta, trova il suo epilogo.